Il Vairone, in dialetto romagnolo viene comunemente chiamato macchiaiuola, è la risorsa alimentare per i pesci predatori di acqua dolce, come lo è la sarda per le acque salate. E un pescie di piccola taglia, che puo raggiungere una lunghezza
massima di dodici tredici centimetri, tra la testa e la coda. veramente ottimo per una frittura, perché ha una carne saporita, e una lisca centrale facile da eliminare, e poche spine, che sono talmente fini, che sotto ai denti non si sentono. lo si puo pescare tutto l'anno, ma è decisamente migliore il periodo estivo o primaverile. Per catturare questo pescie, occorre un attrezzatura veramente minima. E sufficente una canna fissa lunga cinque metri, un finale con filo dello 0 10, un amo del 16 o 18, tre piombini dello 0, e il gioco e fatto. E importante che la canna sia il più leggera possibile, altrimenti non si sente quando il pescie abbocca, visto le piccole dimensioni. Le esche che si usano per la cattura del Vairone sono due. Il classico bigattino e il lombrico rosso, quello che si trova nel letame stagionato, tanto per intenderci. Se si usa il lombrico, questi va spezzato... ne usiamo cioé una piccola parte, intero sarebbe troppo lungo, e rischiamo di farci portare via l'esca senza catturare nulla. Siamo pronti? abbiamo preparato la canna? preso le esche, e quel minimo di attrezzatura che ci puo servire? non resta altro che scegliere il posto. Ci sediamo su un masso, che nel fiume non mancano di sicuro, svolgiamo la lenza, inseriamo l'esca nell'amo, e gettiamo la lenza in acqua. Tengo la parte iniziale della canna sotto l'avambraccio, la presa sulla canna e molto leggera, in modo che si possa sentire il minimo movimento esercitato sull'amo. In questo caso, bisognia muovere lesca con movimenti dal basso in alto molto lentamente, e spesso, la cattura avviene durante la risalita dell'esca. Una volta catturata la preda, si alza la canna completamente, e il pescie ci cade in grembo. lo si slama e lo si mette nel retino, si controlla l'esca, e se non è troppo sciupata, si rilancia per una prossima cattura. Questa tecnica si chiama pesca al tocco. Come canna usiamo una normale telescopica fissa, meglio se è leggera. come filo di giunzione dal vettino al finale, useremo uno spezzone lungo circa quattro metri dello 0 20, ma va bene qualsiasi filo, purché non sia troppo rigido. Come finale metteremo uno spezzone di filo dello 0 10 o 0 12, lungo circa una sessantina di centimetri, al quale legheremo un amo (piccolo,) del 16 o del diciotto. A una distanza di quaranta centimetri dall'amo, chiudiamo sul filo dei piombini dello zero o dell'uno. Tre sono sufficenti. Se dove peschiamo c'è un po di corrente, occorre aumentare il peso, ossia il numero dei piombini.