Piccolo amore,
grande quanto l’immensità dell’universo.
Tu giochi con la vita,
fai i capricci.


Vorresti fermare le idee
che ti vengono in mente,
farle tue, concretizzarle in realtà.
Materializzare quel che il curioso folletto,
sovrano dei tuoi pensieri,
ti suggerisce di volta in volta.
Come un bimbo
che afferra i suoi balocchi
per disegnare dal gioco la realtà,
tu afferreresti i tuoi sogni,
palpandoli con tatto da scultore.
Ogni pensiero un’occasione,
un oggetto da sfoggiare
al tuo spirito infante.
Mi piace come sei,
cresciuto frugoletto,
eterno batuffolone,
se potessi,
acciufferesti il destino
per giocarci a pallone.
A te, piace tanto giocare
a calci con la vita,
ma l’esistenza è eterna
quanto un sorso di felicità.
Se desideri qualcosa,
vuoi tutto subito,
senza lasciare spazio,
attendere che il concreto si realizzi.
“Se puoi,
impara a crescere,
ti aiuterò io,
respirandoti accanto con il mio amore,
altrimenti la vita prenderà a calci te”.
Come se il respiro
ti sfuggisse dalle membra,
rincorri tempo e spazio,
porgi a te stesso un sorriso ribelle,
fai sussultare l’animo,
che vibra,
si trasforma.
So cos’è,
vaga, astratta inquietudine,
che colmerai attingendo
energia dalla mia essenza.

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